Ancora quel peso.
Quell’enorme peso che rimane fermo, all'improvviso dopo l'ennesimo battito accelerato. Quel peso che rimane tra 𝑙𝑒 𝑙𝑎𝑏𝑏𝑟𝑎 𝑒𝑑 𝑖𝑙 𝑐𝑢𝑜𝑟𝑒, e coinvolge lo stomaco e poi i polmoni. Il respiro, così, diventa irregolare, pesante. Così come lo stomaco, che la pesantezza la trasforma in farfalle che cercano di venir fuori creando brividi. Tutto un corpo che viene scosso da un peso. Un peso che non è dovuto ad un dispiacere, ma ad un piacere troppo bello per essere possibile. E quante volte si pensa di spegnere la testa, ed i pensieri, ed il cuore. Il cuore che altro non fa che tenerci in vita. Perché tra il vivere ed il non soffrire c'è di mezzo la felicità. Una felicità che porta con sè emozioni tanto intense da soffocarci, tanto belle da incantarci, tanto importanti da distruggerci. Perché scegliere di vivere davvero, significa scegliere di sentire, di lasciar fluire le emozioni. Spesso si parla di amare. L'amore è la più forte delle emozioni, perché è soggettivo, perché è il concetto che più si avvicina a quello di vita. L'amore, se si sceglie di viverlo, porta con se tante cose. Un amore può cambiare la vita di una persona, perché amare è vivere. La felicità, l'estasi, la spensieratezza: sono tutti lati positivi dell'amore. Ma non esiste la felicità senza la tristezza, l'estasi senza lo sconforto, la spensieratezza senza la pesantezza. Ed è da queste emozioni che deriva quel peso. Quel peso che di nuovo rimane bloccato tra 𝑙𝑒 𝑙𝑎𝑏𝑏𝑟𝑎 𝑒𝑑 𝑖𝑙 𝑐𝑢𝑜𝑟𝑒. E non si sa mai come mandarlo via, come comprenderlo, studiarlo, sconfiggerlo. Perché quel peso è un promemoria: ci ricorda che l'amore è sentire, ma sentire davvero. Perché quel peso ci ricorda che le emozioni forti, non sono solo positive. Perché tra le emozioni positive e quelle negative c'è questo peso, che rimane, ancora, tra 𝑙𝑒 𝑙𝑎𝑏𝑏𝑟𝑎 𝑒𝑑 𝑖𝑙 𝑐𝑢𝑜𝑟𝑒.
Chiara La Tela
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