Sotto i nostri occhi si dilaga un fenomeno sempre più preoccupante.
L’indifferenza ci poggia la sua mano sugli occhi mentre aumentano le vittime.
Ogni giorno milioni di sedie sono vittime di violenza, è inutile e vile nascondere il problema, evitarlo o ancora peggio sminuirlo.
Una sedia su tre soffre di crisi di identità, condizione che sconvolge a livello psico-fisico, gli effetti limitano la quotidianità delle perseguitate.
Tu, sì, proprio tu, sei colpevole, perché ti agiti? Ti senti colpevole?
Almeno una volta nell’ultima settimana hai usato impropriamente una sedia, non a scopo di seduta ma appoggiandole sopra un indumento, confessa !
La crisi provoca vuoti di memoria, problemi alle articolazioni, momenti di confusione, fastidi gastroesofagei, scatti d’ira e molto altro.
Le vittime trascorrono le giornate domandandosi: “Chi sono?”, “ Sono una sedia o un armadio? …Oh sì, sono un armadio…in legno d’acero…il vento mi solletica i pomelli …”
Vuoi dire che quando rincasi in tarda notte ti metti a piegare i vestiti che hai indossato?
Smetti di usare le tue sedie come appendiabiti, sei ancora in tempo per cambiare il tuo e il loro futuro.
Tenere sedie in stato avanzato della crisi lontano dalla portata di bambini e anziani.
Cara sedia sei solo una vittima, non è colpa tua,
Se stai combattendo anche tu con questi problemi o qualcuno che conosci ha bisogno di aiuto per uscire dalla crisi scrivi a sedianonseisola@gmail.com
Mariacarla Frippa
コメント