Ticchettio inconfondibile si mischia allo scroscio delle gocce di pioggia che si aprono schiacciano cadono sulla distesa rossa della cupola di un ombrello rosso spumeggiante elettrico folgorante
È Aggressione all’assurdo deprimente insignificante grigio che pervade rigettano vomitano le strade dove l’ombrello passa deciso curioso audace mentre ingoia gocce salate di insistente pioggia e mantiene e stringe una donna
È bruna si muove a passo costante testardo imperturbabile erotico sembra governare la terra sembra la terra schiava incatenata ai tacchi alti spudorati di lei che bacia e calpesta e incrina le carni delle labbra in un sorriso enigmatico strano bellissimo
Potrebbe fermarsi la pioggia a guardare ma invidiosa batte ringhia rinnega o invece deliziata vogliosa innamorata vuole toccare la pelle di lei scivolare tra capelli scompigliarli afferrarli tirarli accarezzare il viso graffiarlo sussurrare alle orecchie urlare parole calde e confuse
Nelle strade vuote la donna cerca un rumore un odore una vita che le sia timidamente intimamente solidale in questa giornata di pioggia noiosa infinita molesta insopportabile mostruosa
Cerca qualcuno con cui condividere un urlo che le pesa qui sulla gola che spinge per uscire per finire per morire dopo aver lasciato un’eco profonda nella terra un livido che poi si scioglie coi pianti col tempo con i momenti felici ineffabili fragili
Non lo trova qualcuno ma sorride si fa strada dentro di se si rannicchia accanto a quel peso e lo accarezza lo abbraccia lo calma mentre sussurra parole di qualche canzone che le piaceva quando era ragazza e il peso si alleggerisce scorre come miele dentro di lei che dice grazie a sé stessa e a Dio perchè è viva oggi ed anche oggi
Ringrazia fa silenzio poi in testa i pensieri si mettono in fila si mischiano borbottano si agitano indaffarati mentre si fanno un caffè nella loro pausa si accompagnano Come stai si domandano ognuno da la propria voce al chiacchiericcio soffuso che si insinua nella testa della donna
Allora lei interviene severa mette ordine toglie i caffè sistema il salone apre la finestra cambia aria respira a pieni polmoni
Prende più aria che può e poi soffia soffia come fa sua madre che sembra che sbuffi quando le viene l’ansia soffia e si solleva dalla terra che la guarda incantata nella pioggia lei è leggera e l’ombrello è la sua mongolfiera di un rosso elegante appassionante libero
Rossella Calce
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