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Immagine del redattoreRedazione Sisma

Natale in giro per il mondo

Nel Natale italiano non possono mancare l’albero, addobbato il giorno dell’Immacolata, il presepe, Babbo Natale e la Befana che portano i regali ai bambini a seconda di quanto siano stati buoni o cattivi durante l’anno.


Eppure, ogni paese ha le proprie tradizioni natalizie, spesso molto diverse dalle nostre, e quindi capaci di lasciarci a bocca aperta! L’articolo di questo mese è un viaggio per il mondo alla scoperta delle usanze natalizie più belle e particolari.


Il Giappone e il pollo fritto natalizio:

Il Natale in Giappone (paese prevalentemente non cristiano) è un’occasione di degustazione gastronomica in particolare per il pollo fritto! Tutti si riversano in massa nelle catene americane di fast food per mangiare “Kurisumasu ni wa kentakkii!” cioè “Kentucky per Natale!”. La tradizione di mangiare il pollo fritto natalizio deriva da una campagna marketing del 1974 della catena KFC, che ancora oggi registra tutti gli anni il più alto tasso di vendite proprio il giorno della Vigilia di Natale.


La Spagna e il caga tío de Nadal:

Nelle case spagnole c’è un’usanza molto particolare, ovvero tenere in casa, per tutto il periodo delle festività natalizie, un piccolo tronco di legno, che viene decorato e trattato come un animale domestico. Questo piccolo ceppo viene persino vestito e nutrito con dolci e cioccolata. Arrivato il giorno di Natale, i bambini colpiscono il tronco fino a fargli ‘espellere’ tutte le caramelle e i regali: da qui il suo soprannome!


Il Natale sui pattini in Venezuela:

Tutto dedicato ai bambini il Natale venezuelano! A Caracas, durante la notte della Vigilia, viene legata al piede dei più piccoli una corda, lasciando penzolare un'estremità fuori dalla finestra della loro stanza. La mattina successiva si dà avvio a una corsa sui pattini durante la quale i pattinatori, girando per le strade, tirano gli spaghi appesi e svegliano i bimbi che attendono i regali.

La gente, poi, non va solo a piedi alla messa natalizia, ma ci va sui pattini a rotelle. Alcune parti della città sono addirittura chiuse, di modo che la gente possa muoversi sui pattini in sicurezza.


L’inondazione di libri islandese:

In Islanda c’è la tradizione di regalare libri per Natale, veramente tanti libri, e di passare il 25 dicembre in poltrona a leggerli. Non a caso questa tradizione è stata battezzata col nome di Jòlabòkaflòd, che significa proprio ‘Inondazione di libri a Natale’ (da Jol = Natale + bok = libro + flod = inondazione).

Si tratta di una tradizione che risale ai tempi della II Guerra Mondiale: in quel periodo uno dei pochi beni a disposizione di tutti era la carta e, quindi, tutti potevano permettersi di regalare e/o ricevere un libro in dono, dando così il via a un’usanza da record.

L’Islanda, stando ad un report della BBC, è il Paese che ha più scrittori, libri pubblicati e letti a testa al mondo (con circa otto libri a persona letti ogni anno, è il terzo paese più istruito al mondo).


L’albero di ragnatele ucraino:

In Ucraina, gli alberi di Natale erano decorati con delle ragnatele (oggi solo ornamenti che assomigliano a ragnatele) che si diceva portassero fortuna. La tradizione nasce dalla storia di una povera donna che non poteva permettersi decorazioni con cui addobbare il proprio albero.

Il mattino seguente, si svegliò e il suo albero era ricoperto di ragnatele che alla luce del sole erano scintillanti e meravigliose!


Insomma, come dice il proverbio: paese che vai… usanze che trovi!!



Mattia Carlotto

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