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  • Immagine del redattoreRedazione Sisma

Mi piace pensare che lui era felice

Oggi lui non c’è più. Non c’è più perché ha pensato che fosse meglio così. Non c’è più perché in quel momento non era lui, infatti forse, sotto sotto, non lo voleva neanche così tanto. Mi piace pensare questo. Mi piace pensare che lui era felice. Che lui sapeva che c’era qualcuno che gli voleva bene, che lo amava. Qualcuno pronto a tendergli la mano e reggerlo da quel volo che gli leverà la vita. Qualcuno che avrebbe preso quello che aveva lui, in modo che riuscisse ad essere felice come meritava. Oggi lui non c’è più ma tu devi vivere anche per lui. Perché lui rideva davanti a te, per non farti pesare il suo dolore, per farti vivere serena, come non era lui. Nell’oscuro in cui si trovava, ha sempre aiutato chi invece era in cima ad un paradiso. Non ha mai mostrato il suo dolore a tutti, solo ad alcuni che inevitabilmente lo scoprivano. Ha cercato aiuto, ma non è bastato. Ora lui non c’è più, e tu devi accettarlo. Sarà difficile, ma devi riuscirci. Ora lui non c’è più, ma ti guarda dall’alto. Ti illumina la strada giusta, ti alza se la vita ti butta a terra, ti abbraccia se ne hai bisogno, ti riscalda se hai freddo, e ti vuole bene, te ne vorrà sempre, devi ricordartelo. Ti voleva bene, non è colpa tua, basta tormentarti, non potevi fare niente, altrimenti l’avresti fatto. Respira, guarda su e sorridi, lui ora sta bene.

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