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Il racconto dell'ancella

  • Immagine del redattore: Redazione Sisma
    Redazione Sisma
  • 27 feb 2024
  • Tempo di lettura: 1 min

Il racconto dell’ancella è un romanzo distopico di Margaret Atwood pubblicato nel 1985.

La storia è ambientata nel 1990 negli Stati Uniti, dove regnava la repubblica di Gilead, un regime totalitario,

di ispirazione biblica, militarizzato e misogino.

Le donne erano considerate come oggetti, erano prive di diritti, e di proprietà dello Stato.

I rivoltosi venivano eliminati o esiliati nelle colonie per lavorare sullo smaltimento dei rifiuti tossici che

avevano inquinato la Terra.

Gli omosessuali erano considerati come traditori di genere, dei ribelli; le donne non potevano uscire di casa,

leggere, lavorare e possedere denaro.

Le donne non fertili erano chiamate “nondonne”, mentre quelle fertili erano le “ancelle”.

La protagonista è una delle ancelle, ed è chiamata “Difred”, cioè proprietà di Fred, il Comandante.

Le ancelle erano considerate utili solo per procreare ed erano costrette alla schiavitù sessuale nella casa del

Comandante.

L’obiettivo del governo era quello di ripopolare la Terra visto che negli ultimi anni solo un bambino su cinque

nasceva sano.

La storia segue la vita dell’ancella, costretta a forti pressioni dopo aver scoperto che il comandante era

sterile, cosa inaccettabile per il regime in quanto l’uomo non poteva essere sterile: dunque lei non sarebbe

mai rimasta incinta e sarebbe stata condannata alla vita delle ‘nondonne’.

Il tema più importante di questo romanzo è la perdita dell’individualità, dei diritti e della libertà. La perdita del libero

arbitrio a Gilead sotto il patriarcato arriva come mezzo per mantenere in piedi la struttura del potere, con

gli uomini come figure dominanti che raccolgono tutti i benefici.


Dalila Della Neve

 
 
 

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