For life è una serie televisiva statunitense creata da Hank Steinberg e parzialmente basata sulla storia di Isaac Wright, falsamente accusato e condannato all’ergastolo nel 1989 per spaccio di cocaina. La serie è incentrata su Aaron Wallace, proprietario di una discoteca, marito di Marie e padre di Jasmine.
Il protagonista, accusato di aver partecipato ad un traffico di stupefacenti e quindi condannato all’ergastolo, durante il periodo di detenzione a Bellmore studia per diventare avvocato con l’aiuto della direttrice del carcere, Safiya Masry, e ottiene la licenza per esercitare.
Wallace lavora come avvocato difensore in prigione per altri detenuti ingiustamente condannati, cercando di accendere i riflettori sulle falle del sistema giudiziario e penitenziario americano e impegnandosi nel dimostrare la corruzione del pubblico ministero che l’ha imprigionato, Glen Maskins, il quale farà di tutto per tenerlo in prigione (incluso il ricatto).
Dopo aver vinto alcuni casi ed aver acquisito credibilità, Aaron cerca di dimostrare la sua innocenza, motivato dal desiderio di ricongiungersi con la sua famiglia e fa appello alla corte e al procuratore generale dello stato di New York, Alan Burke. La serie tratta svariate tematiche: dall’abuso di potere della polizia fino alla corruzione dell’autorità giudiziaria; dalla questione razziale fino a quella della comunità LGBTQ+, includendo l’attuale questione del Covid.
Una delle puntate più toccanti e significative è sicuramente quella ispirata alla morte di George Floyd, avvenuta il 25 maggio 2020 a Minneapolis (Minnesota), e alle proteste e ribellioni che seguirono nei giorni successivi in numerose metropoli americane come New York, Los Angeles e Detroit, inizialmente pacifiche, poi degenerate in rivolte violente. Successivamente la serie prende una piega diversa da quella iniziale: dopo una chiamata urgente in merito alla crescente pandemia, Aaron e Safiya indagano sui contagi in prigione mentre Marie, la moglie del protagonista, è chiamata in ospedale come infermiera nel reparto Covid.
La storia di Isaac Wright, purtroppo, non è l’unica testimonianza di errori giudiziari del sistema americano, infatti, il 16 maggio 2021 la giuria di un tribunale del North Carolina ha confermato la somma di 75 milioni di dollari di risarcimento a due cittadini statunitensi, Henry McCollum e Leon Brown, che sono stati ingiustamente condannati per lo stupro e l’omicidio di una bambina di undici anni e che hanno trascorso trentun anni in carcere.
Negli Stati Uniti, solo 35 Stati su 50 prevedono il risarcimento per vittime di errori giudiziari e ogni Stato emette somme diverse che in molte situazioni risultano essere del tutto sproporzionate rispetto agli anni trascorsi in prigione. Poco più di venticinque anni fa, due avvocati di New York, Barry Sheck e Peter Neufeld, diedero vita all’ “Innocence Project”, associazione no-profit che tuttora aiuta le vittime di errori giudiziari a combattere il fenomeno delle detenzioni ingiuste.
Dal giorno della sua nascita fino all’aprile 2019 sono state liberate 364 persone, di cui venti erano condannate a morte, e ancora grazie a questo progetto, 160 persone sono state incarcerate: i reali colpevoli dei reati.
Alessandra Corcione
Isaac Wright
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