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Immagine del redattoreRedazione Sisma

Dolci fievoli luci

Si addossano l’uno all’altro questi giorni che non si respira

Si alzano stanchi si appoggiano goffi alle spalle dell’altro

Sbuffano e inciampano

maldestri cadono su di noi colossali montagne

E la luce soffrendo si spegne

Storditi ci vorremmo avvicinare

darci la mano

Toccarci perché siamo vivi

E una carezza è la più dolce parola

Ma soli siamo separati da barriere che non si vedono E sono alte quanto è profondo il lamento

Della natura che abbiamo ucciso

Degli alberi che abbiamo strappato

senza capire

Che anche quelli volevano solo

Toccarsi

Esistere insieme

Per una volta tacciamo

Si sfogano e piangono i campi

Si stringono forte mentre

Dolci fievoli luci ritornano

E la natura respira

Ora non è il nostro momento

Dobbiamo imparare ad aspettare

E quando le lacrime saranno asciugate

Dobbiamo fare la pace

Con il mondo con la terra

Perché abbiamo capito

Che non se ne può

Di vivere soli


Rossella Calce

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