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  • Immagine del redattoreRedazione Sisma

David Bowie: icona pop in tutto il mondo

David Bowie, nato a Londra nel 1947, è stato un celebre cantante e musicista inglese, destinato a caratterizzare per sempre non solo il mondo della musica, ma anche quello della cultura Pop. E' anche il protagonista della mostra DAVID BOWIE – The Passenger (by Andrew Kent), aperta al MAN fino al 29 gennaio, che consigliamo vivamente.

La sua attività musicale inizia già nel 1962, e nel 1969 sfonderà la stratosfera con Space Oddity, pubblicato in occasione dell’allunaggio.

Bowie si caratterizza per i suoi alter-ego, come Ziggy Stardust o il Sottile Duca Bianco.

Nel 1976, con il proposito di promuovere l’album Station to Station, Bowie intraprende un tour di portata continentale, in tutta Europa, da Genova fino a Londra, passando per Mosca, Berlino, Helsinki ecc.

Il tour era in collaborazione con Iggy Pop, con il quale Bowie era stato fermato a nord di New York per possesso di stupefacenti. I due artisti vennero fortunatamente rilasciati dopo pochi giorni, permettendo loro di intraprendere il viaggio.

Questo viaggio fu caratterizzato da continue (dis)avventure, di cui vi raccontiamo qualche esempio:

Uno dei punti fondamentali di questa tourné fu quello di avere una tappa nell’Unione Sovietica, più precisamente a Mosca, dove Bowie quasi perse il treno, poiché, non ricordandosi il binario e avendo smarrito il resto del gruppo, dovette corrompere dei facchini con l’unica cosa che aveva nei pantaloni: ebbene sì, del chewing gum.

Nel frattempo, anche se il “Duca Bianco” era riuscito a prendere il treno, a Helsinki (la location successiva) ci si aspettava il suo arrivo con un giorno di anticipo rispetto a quello effettivo, questo portò la stampa a esagerare con titoli come “David Bowie lost in the USSR”, pensando che si fosse perso o fosse stato rapito.

A Londra, invece, fece un grande ritorno dopo anni di assenza, in un’auto di rappresentanza decappottabile, dalla quale salutava la folla. Quando l’auto passò vicino a dei giornalisti, questi ultimi scattarono una foto in fretta e furia, la quale, essendo in controluce, faceva apparire la sagoma di Bowie, mentre salutava la folla, come un saluto nazista. Da qui nacquero una serie di scandali, ma in un’intervista, il suo fotografo personale, Andrew Kent, di origini ebraiche, dipinse la cosa come una voluta ambiguità da parte di Bowie.

La data più spettacolare fu indubbiamente quella del suo concerto a Berlino. Ad essa parteciparono oltre 60.000 persone, tra cui la giovanissima Cristiane F., autrice del romanzo I ragazzi dello zoo di Berlino, al tempo lei faceva ampio uso di stupefacenti e aveva come idolo musicale lo stesso Bowie. Qualche anno dopo, in occasione della realizzazione del film omonimo, David Bowie fu ben contento di interpretare sé stesso in una trasposizione dello stesso concerto.

Bowie, come molti di voi sapranno, si è spento nel 2016, ma continua a vivere nelle sue opere e nelle particolarissime fotografie in cui è ritratto. Per questo rinnoviamo il nostro invito a visitare la mostra a lui dedicata, che abbiamo la fortuna di avere qui a Napoli ancora per un po’.

Luciano Molfini

Alessio Castaldi


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