Tra i numerosi aspetti della nostra vita influenzati dalla pandemia mondiale che ci siamo trovati ad affrontare, e che stiamo affrontando tutt'ora, c'è anche quello dell'acquisto di beni online. In questo periodo più di sempre, avere a disposizione un servizio che recapita talvolta in meno di 24h qualsiasi cosa desideriamo, è risultato fondamentale. Anche coloro che non erano abituati ad utilizzare questi mezzi e preferivano recarsi in un negozio fisico, si son dovuti adattare a queste modalità di acquisto, scoprendone anche la comodità. Amazon, il servizio di shopping online più diffuso al mondo, vende una vastissima varietà di oggetti, dall'abbigliamento all'elettronica, dall'arredamento agli oggetti per sportivi, a prezzi talvolta più vantaggiosi che in negozio e che vengono consegnati direttamente a domicilio. Abbiamo così tutti gli oggetti che desideriamo o necessitiamo a distanza di un rapido click; insomma, cosa potremmo volere di più? Apparentemente nulla, ma coloro che invece risentono di più del crescente utilizzo di questi servizi di shopping online sono proprio i corrieri ingaggiati da Amazon. Il ritmo da mantenere è di un pacco ogni tre minuti, e se non si sta andando abbastanza veloci? Semplice, il tutto sarà segnalato da un algoritmo, e un addetto al controllo delle rotte effettuerà un richiamo per invogliare il lavoratore ad incalzare il ritmo. Quella dei corrieri che lavorano per Amazon è una corsa contro il tempo, che consiste in circa 10 ore di lavoro salendo e scendendo dal furgone di consegna senza nessun tipo di pausa, né per pranzare né per andare al bagno. Moltissimi ex corrieri raccontano di come, per riuscire a rientrare nella breve finestra di tempo per una consegna, abbiano spesso infranto regole stradali rischiando anche numerose sanzioni, per non parlare del rischio di incorrere in incidenti. In un lavoro del genere la sicurezza passa in secondo piano, ciò che per davvero conta è la rapidità, e non dovremmo mai permettere che questo accada.
Alice Miceli
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