Premessa: questo articolo risale a qualche tempo fa (dunque non sorprendetevi se il mondo è andato avanti nel frattempo) ma andava pubblicato ugualmente, poiché i suoi autori hanno messo grande impegno nello scrivere.
L’Ucraina è un paese con un grande patrimonio culturale. Grandi architetture barocche, reperti da ogni periodo storico, invenzioni uniche al mondo e tanti usi tradizionali rendono l’Ucraina un paese meraviglioso e vanno difese e preservate al meglio.
L’Ucraina è piena siti di grande importanza storica, artistica e archeologica, come la cattedrale di Santa Sofia a Kyiv, gli importanti esempi di architettura barocca e i reperti giunti dalle popolazioni preistoriche che hanno vissuto per la prima volta il territorio. A causa dell’invasione russa e dei grandi danni che possono essere inflitti da missili e bombe, questi importanti siti storici sono oggi in pericolo.
Kyiv, la capitale, è oggetto di pesanti bombardamenti: il museo di storia naturale della città accoglie alcuni dei più antichi esempi di architettura esistenti, tra cui alcuni rifugi fatti di ossa di mammut, che risalgono a 15mila anni fa. Ma il reperto più noto delle antiche civiltà dell’Ucraina è il pettorale d’oro degli sciti, che risale al IV secolo a. C.: realizzato in oro a 24 carati e pesante 1,15 chilogrammi, è decorato con intricate e preziose scene di vita quotidiana e animali. Il pettorale è ospitato al museo dei tesori storici dell’Ucraina, nel monastero delle Grotte di Kyiv. Un bombardamento su questo museo cancellerebbe le tracce archeologiche e visive di tante culture tipiche dell’Ucraina.
Al momento, per preservare i reperti più importanti di carattere archeologico ed artistico, Paesi come la Svizzera hanno messo a disposizione alcuni dei loro depositi.
Una delle categorie di beni più a rischio, al momento, è quella architettonica. Kyiv è una delle rare città al mondo a contenere esempi di stile barocco cosacco, o ucraino, che si distingue da quello russo per un’ornamentazione più moderata e forme più semplici. Esso introduceva le caratteristiche cupole a cipolla per campanili e piccole coperture di cappelle, interamente coperte da lamine di rame dorato.
Notevole importanza venne tributata anche alla decorazione interna delle chiese: gli interni vennero largamente decorati con stucchi ed affreschi che dalla seconda metà del XVIII secolo si arricchirono anche di numerosi simbolismi.
L’esempio più importante di questo stile è la cattedrale di Santa Sofia, sita nella capitale e probabilmente il sito culturale più importante del paese nonché quello maggiormente minacciato dai bombardamenti russi.
La distruzione della cattedrale sarebbe una perdita gravissima a livello mondiale.
A causa della guerra però, non sono solo i beni concreti ad essere colpiti ma soprattutto gli usi, le tradizioni e la lingua del popolo ucraino, costretto a fuggire dalla propria terra ed abbandonare le proprie abitudini.
Dal 1990 l'ucraino è la lingua ufficiale dello Stato. Considerata una delle lingue più melodiche al mondo e appartenente al sottogruppo delle lingue slave orientali, tra cui anche il russo ed il bielorusso. Nasce come dialetto russo, addirittura da essere chiamata in epoca zarista: “Malorusskij jasyk” (lingua della piccola Russia), ed ampiamente influenzata nel corso del tempo da polacco e rumeno. Nel tempo la sua posizione è sempre stata quella di lingua dialettale, parlata dai contadini e mai rivendicata a lingua nazionale. Solo nel XIX secolo poeti e scrittori iniziarono a utilizzarla nei propri scritti, tra cui il grande Taras Shevchenko, patriota e uomo simbolo della creazione dell’idioma ucraino, riconosciuto ufficiale nell’epoca sovietica. In tempi odierni è parlata da oltre 41 milioni di persone e l’alfabeto principalmente utilizzato è il cirillico. Ciononostante l’utilizzo della lingua russa rimane strettamente radicato nella popolazione ucraina, difatti, secondo un censimento eseguito nel 2001, circa il 71%della popolazione vanta la lingua ucraina come lingua madre, mentre il 26% vanta l’utilizzo della lingua russa. Secondo un’indagine svolta nel 2004 dall’Istituto Internazionale di Kiev, la lingua russa è utilizzata più spesso di quanto dicano i dati del censimento ufficiale, circa il 43%-46% della popolazione praticherebbe la lingua russa tra le mura domestiche.
A causa del forte legame che unisce queste due lingue, è sempre stato difficile delimitare la parte di territorio ucraino che parla russo siccome quasi tutti gli abitanti hanno competenze in entrambe le lingue. Questa contrapposizione di idiomi è sempre stata pretesto di scontri e lotte politiche. Nel 2012 è stato introdotto il concetto di lingua regionale per le regioni dove più del 10% degli abitanti parla lingua diversa dall’Ucraino. Dunque il russo è stato riconosciuto lingua regionale nelle regioni di Donetsk, Luhansk, Charkiv, Zaporižžja, Cherson, Mykolaïv, Dnipro, Odessa ed in Crimea. La situazione mutò nel 2019 quando a seguito di conflitti interni al parlamento ucraino la nuova legge eliminò lo status di lingua regionale e ne vietò l’utilizzo in pubblico. Tanti politici si posero contro questa nuova legge, tra cui l’attuale presidente russofono Zelensky. L’opposizione degli ucraini riguardo a questa legge sta a sostenere l’emancipazione dell’Ucraina dalla stessa Russia.
Così come l’architettura e la lingua ucraina, strettamente legate al patrimonio culturale russo, anche le tradizioni ucraine sono sorelle di quelle russe, ma cercano di emanciparsi in modo autonomo. Tra le più importanti per il popolo ucraino, troviamo:
•La Pasqua; credenti e praticanti seguono rigorosamente le regole della quaresima astenendosi dal mangiare carne. Durante questo periodo le chiese offrono messe e celebrazioni volte all'attendere l'ora del “Velyky Den” (grande giorno). Nelle case si preparano dolci e uova decorate che devono essere benedetti durante le celebrazioni. L’augurio tradizionale è: “yisus voskres”(Cristo è risorto), al quale si risponde con: “Va Istynno voskres”(Veramente! È risorto!).
• Tra le feste estive la più importante è quella di Ivana Kupala, tra il 6 ed il 7 luglio, un tempo dedicata al dio Sole ed ora in onore di San Giovanni Battista. Durante la festa le coppie hanno il compito di cercare una felce speciale tra i boschi che simboleggia felicità, mentre le donne nubili indossano delle coroncine di fiori chiamate vynok, mettono una candela al centro e poi le fanno galleggiare lungo un corso d’acqua. Se la coroncina non sprofonderà la nubile si sposerà entro un anno. Ogni partecipante si immerge interamente in un corso d’acqua e viene acceso successivamente un falò, le coppie che vi salteranno attraverso senza lasciarsi rimarranno insieme per sempre.
•Quando qualcuno muore viene adagiato in una cassa per essere salutato da amici e parenti. Dopo il funerale quest’ultimi tornano a rendere omaggio al defunto dopo nove giorni, poi dopo quaranta e infine un anno dopo la morte, poiché per la tradizione locale, sono le date in cui l'anima è più vicina alla tomba. Ognuno porta fiori ed un pasto da consumare accanto alla tomba, è tradizione porre un bicchierino di vodka di fianco alla pietra tombale in modo che il defunto possa sorseggiare.
Ma oltre a un grande patrimonio storico e culturale, l’Ucraina vanta anche moltissimi primati a livello mondiale:
L’Antonov-225, detto anche “mriya”, che significa sogno in ucraino, è noto per essere l'aereo più grande al mondo. Dotato di sei motori e con un peso massimo al decollo pari a 640 tonnellate fu progettato agli inizi degli anni '80 per poi volare per la prima volta il 21 dicembre del 1988. L'importanza di questo aereo è dovuta alla sua capacità di trasporto, l'an-225 infatti è stato capace di trasportare oggetti precedentemente impossibili da trasportare per via aerea, come locomotive o generatori elettrici da centinaia di tonnellate.
Vederlo in volo, però, non sarà più possibile poiché il 27 febbraio 2022 durante la guerra russo-ucraina questo aereo è stato distrutto dalle truppe russe nel tentativo di occupare l'omonimo aeroporto. Dati gli enormi costi di riparazione e la loro lunghezza, probabilmente, l’aereo non sarà riparato alla fine della guerra, segnando così la fine della sua attività.
La stazione di Arsenal’na, della metropolitana di Kiev, con i suoi 105 metri di profondità, è la seconda stazione della metropolitana più profonda al mondo, seconda solamente a quella di Pyongyang (Corea) che raggiunge i 110 metri di profondità.
Il design della stazione è unico, in quanto manca di un atrio centrale, il che la rende simile alle stazioni della Metropolitana di Londra. Nonostante appaia come una stazione a tre arcate sostenute da pilastri, i pilastri sono puramente decorativi e le mura sono in marmo rosa con griglie bronzee che mostrano opere metalliche con temi sovietici.
La stazione presenta poi una piccola anticamera che si collega direttamente al tunnel delle scale mobili. La corsa sulle scale mobili, durando almeno cinque minuti, è considerata come una delle più lunghe al mondo.
A causa dell’invasione Russa la stazione è usata come rifugio antiaereo.
Antonio Cundari, Maria Martone, Mattia Carlotto
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