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Fridays for Future

  • Immagine del redattore: Redazione Sisma
    Redazione Sisma
  • 30 ott 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Fridays for future, conosciuta anche come “Sciopero scolastico per il clima” o “Youth for climate”, risale al 2015 quando un gruppo di studenti indipendenti ha invitato gli alunni di tutto il mondo a saltare la scuola per andare a manifestare contro il cambiamento climatico.

Il movimento è nato dall’ambientalista Greta Thunberg, la quale già da parecchi anni manifestava in piazza tutti i venerdì. All’inizio era sola, ma la sua forza di volontà e la sua determinazione hanno motivato altri milioni di studenti. L’organizzazione del movimento è iniziata nel 2018, quando Greta Thunberg ogni giorno del mese di agosto ha protestato sedendosi fuori al Parlamento svedese con un cartello che diceva: “Sciopero scolastico per il clima”. Da settembre, dopo l’inizio della scuola, lei manifestava ogni venerdì e il suo slogan “Fridays For Future” ha ispirato studenti da tutto il mondo.


A Napoli il 24/09/2021, in piazza Dante, migliaia di studenti hanno aderito allo sciopero globale contro il cambiamento climatico, manifestando con striscioni e slogan: “Per il pianeta non c’è più tempo!”, “Non c’è un pianeta B!”, “The Earth must go on!”. I ragazzi pieni di grinta, interessati e desiderosi di essere ascoltati da una politica che non li fa partecipare, hanno ripetuto i messaggi affinché venissero presi sul serio. I danni all’ambiente persistono perché la crisi climatica non è mai stata trattata a livello politico-internazionale come una vera emergenza.


Tali manifestazioni sono un messaggio per i politici affinché salvaguardino l’ambiente, cioè il futuro. Gli studenti chiedono anche, ad ogni singolo cittadino, di modificare il proprio stile di vita improntato al consumismo, visto che la causa principale dell’innalzamento della temperatura terrestre è dovuta all’attività umana, in particolare ai consumi di energia, petrolio e gas. La protesta sostiene quindi la necessità di una conversione ecologica in tutti questi settori. Questi consumi eccessivi sono dovuti al nostro stile di vita che è ormai diventato insostenibile per l’ambiente.

Purtroppo, l’attenzione all’ambiente è considerata, in modo errato, un fattore che danneggia la crescita economica. È rivolta a tutti la richiesta di comprendere che, invece, la difesa e la cura dell’ambiente creano soltanto un nuovo ramo dell’economia e perciò porteranno solo benessere; un’economia sana ha alle spalle una biosfera sana.


Se i politici non si impegnano, molte persone non credono che la crisi climatica sia reale oppure così grave come realmente è; in questo modo continueranno con i loro comportamenti distruttivi nei riguardi dell’ambiente. I politici non prendono in considerazione che davanti a un’emergenza climatica così grave ci vogliono misure drastiche e non “popolari”. Non le applicano per non diventare socialmente inaccettabili e così diminuire la loro popolarità.


A Napoli, le manifestazioni organizzate dagli studenti per i diritti dell’ambiente continueranno ogni venerdì del mese. Chiediamo la solidarietà a tutti i ragazzi e di partecipare alla manifestazione affinché i politici passino dal fare promesse ai fatti. Si tratta del nostro futuro.


Elisabetta Vecchione

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