Dopo la presa di Kabul del 15 agosto, culmine di una rapida azione militare da parte dei talebani, il paese è sprofondato nel caos più totale e quei diritti riconquistati appena vent’anni prima sono ormai soltanto un lontano ricordo.
Non c’è più spazio per la libertà, ma soprattutto non c’è più spazio per le donne.
Costrette a seguire una lunga serie di obblighi e divieti che annullano i diritti fondamentali di espressione, di azione e di istruzione, sono ormai ridotte alla pari di un oggetto.
Dall’oggi al domani si sono viste private di tutto ciò che avevano ottenuto e coloro che avevano lottato in prima linea per le donne, sono state anche il primo problema da eliminare, perché chi sceglie di parlare e chi è cosciente di cosa gli spetta per diritto rappresenta sempre una minaccia.
È questo il caso delle quattro attiviste afghane uccise dai talebani, di cui l’unica ad essere stata identificata è stata Frozan Safi, docente ed economista di soli 29 anni. Scomparse alla fine di ottobre, a quanto risulta dalle indagini i loro assassini avrebbero fatto leva proprio sulla loro volontà di sfuggire a un governo che le avrebbe messe in gabbia, attirandole in una casa con la promessa di farle scappare in un nuovo paese, dando loro la speranza di una nuova vita. Sfigurate e rese irriconoscibili a colpi di bastoni elettrici e proiettili, come pena per essersi fatte portavoce delle donne, che per loro la voce neanche dovrebbero averla. Privarle dell’identità per privarle del loro rispetto, ma sconfitti dal fatto che soltanto un atto così brutale avrebbe potuto spegnere la loro volontà.
Tuttavia la situazione, nonostante la sua indiscussa tragicità, dopo la grande esplosione mediatica, sembra essere tornata di nuovo lontana dagli occhi di tutti.
Non si può praticare l’indifferenza davanti all’annullamento di diritti e dignità, non si può guardare con distacco qualcosa per cui dovremmo lottare tutti, non si può lasciare che un paese diventi la prigione e la fine di coloro che invece hanno deciso di non sottostare ad esso.
Francesca Briglia
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