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Caso Alfredo Cospito: Polveriera anarchica?

Sabato 4 marzo una manifestazione di regia anarchica è passata per le vie di Torino in onore di Cospito e causando numerosi problemi e disordini, scenari da guerra di piombo vengono minacciati se l'anarchico Cospito dovesse morire a causa delle condizioni di salute critiche dovute allo sciopero della fame.


Ma andiamo per gradi, Alfredo Cospito, nato nel 1967 a Pescara, negli anni ’90 si trasferisce a Torino dove fonda nel 2003 insieme alla sua compagna la F.A.I., federazione anarchica informale, da non confondere però con l’omonima federazione anarchica italiana, che a differenza a differenza della federazione anarchica informale ripudia l’intimidazione e la violenza terroristica, e si dissocia dalle azioni degli anarchici “informali”. Cospito è stato condannato all’ergastolo non per il suo reato più grave, ovvero la gambizzazione (aggressione con colpi di arma da fuoco alle gambe mirati a rendere disabili le vittime) del dirigente della Ansaldo nucleare Roberto Adinolfi, bensì per il posizionamento di due ordigni sotto la scuola allievi carabinieri di Fossano nel 2006, azione che, per quanto senza causare danni a persone, prefigura un reato più grave ovvero quello di “atto terroristico diretto ad attentare la sicurezza dello stato” e che in cassazione gli vale l’ergastolo ostativo, ovverosia immutabile, e lo sconto di pena per quattro anni in regime di 41 bis. Il regime carcerario del 41 bis venne creato nel 1992 al seguito degli attentati di Falcone e Borsellino per impedire ai grandi capi mafiosi inabili all’interno del penitenziario di avere rapporti con l’esterno e controllare le attività illecite dal carcere. In questi anni Cospito è stato il primo anarchico ad essere condannato al 41 bis; dal 20 ottobre 2022 Cospito ha iniziato uno sciopero della fame contro le condizioni del regime di 41 bis, dimagrendo di più di 35 chili. Amnesty International ha preso posizione sull’argomento dichiarando che il 41 bis “costituisce un trattamento crudele, inumano e degradante”. Dal 30 gennaio il detenuto è stato trasferito nel carcere di Opera, con alcuni intermezzi clinici data la sua grave situazione fisica in attesa di una sentenza definitiva dalla corte. Dai gruppi anarchici è stata espressa cieca solidarietà a Cospito, organizzando nel corso degli ultimi mesi diverse manifestazioni più o meno violente; l’ultima a Torino, oltre ad aver causato notevoli danni a proprietà e scontri con la polizia, ha visto non solo anarchici italiani scendere in piazza, ma una vera propria spinta  internazionalista: la lucha continuerà, the fight will go on, la lotta continua, anarchici dalla Grecia alla Spagna e alla Germania si sono lanciati in questa lotta antisistema. In diverse interviste a questi soggetti e a intellettuali anarchici però si capisce che l’onda è ancora in un crescendo dato che nel caso in cui Cospito morisse “la lotta allo stato si inasprirebbe” e i “colpevoli sarebbero esemplarmente puniti” alludendo in maniera più o meno diretta al posizionamento di altri ordigni in diversi luoghi simboli del potere statale. Ovviamente, per quanto gli anarchici disprezzano i politici democratici per essere lontani dalla gente e prestare attenzione solamente ai propri interessi, con le loro azioni violente ed eclatanti non fanno che mettersi ancora più in opposizione al pensare delle masse ed avvicinarsi ai suddetti politici.

~Alessio Castaldi

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