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Immagine del redattoreRedazione Sisma

Adesso basta!

Il 23 settembre per il Fridays For Future siamo tornati a manifestare, protestare e urlare la nostra disperazione. Sono anni che sollecitiamo una maggiore attenzione nei confronti dell‘emergenza climatica, chiedendo ai politici di varare leggi e destinare fondi da investire sulle energie rinnovabili. Abbiamo sempre ricevuto solo promesse, ma niente fatti.



Siamo stanchi di aspettare e sperare. Adesso basta con le idee, basta con le proposte! Stiamo contando i morti, i dispersi, le case distrutte. Chi si assumerà la responsabilità e chi verrà punito per queste tragedie? Nessuno può più negare la situazione catastrofica che stiamo vivendo. Gli scenari apocalittici come l’eccessiva e pericolosa siccità, valanghe, frane, inondazioni, nubifragi, alluvioni e grandine dimostrano che gli interventi sul pianeta come il consumo intensivo ed eccessivo delle risorse, la deforestazione e l’inquinamento hanno portato a tutto ciò.


Tutti devono essere consapevoli dell’attuale situazione climatica e perciò noi manifestiamo, per smuovere le coscienze di ognuno. Il corteo sempre enorme, composto da ragazzi di tutte le scuole napoletane, muniti di striscioni, megafoni e slogan aveva però questa volta la tristezza e la disperazione nella voce perché il tempo per intervenire sul pianeta è quasi finito e finora nessun paese si è impegnato per salvaguardare il nostro futuro.

Considerata l’emergenza energetica di quest’anno, molti paesi invece di investire in fonti rinnovabili hanno scelto di tornare alle vecchie miniere di carbone che inquinano e vanno a distruggere ancora di più quello che è rimasto del nostro pianeta. Siamo più demoralizzati che mai.


Abbiamo fatto sentire la nostra voce manifestando per le strade principali della città, partendo da Piazza Garibaldi e soffermandoci al porto, dove abbiamo chiesto che si fermi l’inquinamento proveniente dalle navi da crociera nel Mediterraneo. Le multinazionali devono impegnarsi a investire sulle energie e risorse rinnovabili invece di concentrarsi sulla produzione-consumismo. Il profitto non può prevalere sui diritti umani e distruggere la biosfera. Nuove leggi dovrebbero obbligare l’utilizzo di risorse rinnovabili ed energia con 0 emissioni per provare in qualche modo a mettere fine a queste catastrofi ambientali.


Visto che la manifestazione si è svolta due giorni prima delle elezioni elettorali, ci teniamo che il nuovo governo affronti l’emergenza climatica. Nessun partito però aveva come punto forte della sua campana elettorale l’ecologia e questo ci dimostra come l’emergenza climatica non sia ancora una volta al centro dell’attenzione di tutti.


Elisabetta Vecchione


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